di Sebastiano Saglimbeni

distanza di alcuni mesi dalla scomparsa del filosofo Santi Lo Giudice e a distanza di pochissimi giorni dalla scomparsa dell’ex giudice onorario e bibliofilo Matteo Steri dobbiamo esprimere un altro addio riguardante quella dell’amico cronista e scrittore Carmelo Duro.

Carmelo DuroQuesto tenace cittadino di Sant’Alessio Siculo, una comunità della riviera ionica, aveva di recente scritto e pubblicato in proprio la vita di Antonio Musumeci, un parroco trucidato dai Tedeschi mentre si ritiravano dalla Sicilia occupata nel 1943 dagli Alleati. I centinaia e centinaia di cronache, a sua firma, vanno considerate delle fonti che potranno giovare a chi vorrà domani sapere del percorso sociale e politico di alcune comunità della riviera ionica e della Valle d’Agrò. Del caro Carmelo non abbiamo letto solo note di cronaca sul quotidiano “Gazzetta del Sud”, ma alcuni libri di storia locale e di varia cultura. Tra questi, i due romanzi, una sorpresa, una sorta di risposta, Lampare spente e Equazione a due incognite, edite a Catania.
Queste due opere, soprattutto, esprimono un genere narrativo libero e proprio. Nella prima opera, il cronista ha raccontato il dramma di una consorte siciliana sola ed offesa, nell’altra ha raccontato l’assillo di un uomo diverso. Non va dimenticata del Nostro la costante attenzione nei confronti di coloro, i giovani, che iniziavano ad esprimersi con il segno, la nota e la parola. A questo lavoratore ho potuto, alcuni anni fa, rilasciare un tratto di scrittura nella mia opera dal titolo Des Amis. Egli ora, come mio amico, vi figura assieme a persone amiche come Ernesto Treccani, Paolo Volponi, Francesco Renda, Mario Geymonat e assieme ai miei umili compagni di scuola e di strada della mia Limina. Quando Carmelo mi lesse e si lesse provò una gioia e si considerò un voluto bene, un non inutile su questo pianeta terra. I tre della riviera ionica, Santi Lo Giudice, Matteo Steri e Carmelo Duro, si conoscevano, si parlavano con in comune la febbre della scrittura come identità e come resistenza al vacuo, al sopruso.
Carmelo mi aveva chiamato per telefono mercoledì, primo ottobre, per dirmi che pomeriggio sarebbe andato a Sciglio, frazione di Roccalumera, per onorare le esequie di Matteo Steri. L’ha raggiunto.
Un altro addio per te, combattivo Carmelo Duro! Questo resta da proferire da chi ancora vive con la certezza di ricevere l’addio di chi resterà sulla terra.