27 febbraio 1973 occupazione di Wounded Knee

in occasione del suo 79° compleanno pubblichiamo alcune delle poesie di Leonard Peltier

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Leonard Peltier è un attivista del Movimento indiano americano, è detenuto negli Stati Uniti da oltre 47 anni – alcuni dei quali trascorsi in isolamento – per scontare la condanna a due ergastoli per l’omicidio di due agenti dell’Fbi avvenuto nel 1975, dopo un processo a dir poco discutibile nel quale le falsità e la discriminazione hanno trionfato.

Leonard Peltier ha sempre sostenuto la sua innocenza. Oggi è detenuto in Florida, a circa 2000 miglia dalla sua famiglia nel Nord Dakota. Ha contratto il Covid-19 nel 2022 riportandone conseguenze croniche di salute, tanto che i medici lo ritengono in pericolo di vita. Non è stato ritenuto idoneo alla libertà condizionale con un provvedimento che potrà essere rivisto solo nel 2024.

Nel 2021 i suoi avvocati hanno presentato una nuova richiesta di grazia che non ha ancora ricevuto risposta.

Nonostante la denuncia di Irregolarità processuali (fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Leonard_Peltier) sono sorti vari interrogativi in merito alla colpevolezza di Peltier ed alla giustizia del processo. Diverse osservazioni sono state fatte da chi credeva all’innocenza di Peltier e tutte sono state contrastate dall’FBI.

Ci verrebbe da dire che Peltier non è Navalny!

Noi riteniamo Leonard Peltier innocente, un uomo giusto, un perseguitato politico.

Leonard non si è piegato e continua a lottare per i diritti dei nativi americani, il suo popolo, discriminati e vessati dalla “più grande democrazia del mondo”, la stessa che esporta guerra e morte nel pianeta. Leonard è uno di noi e noi siamo parte di quel mondo che lui sogna e per il quale non ha mai smesso di lottare

in occasione del suo 79° compleanno pubblichiamo alcune delle sue poesie:

A volte 
nella notte ombrosa
mi faccio spirito.
Le mura, le sbarre, le inferriate
si dissolvono nella luce
e io lascio libera la mia anima
e volo attraverso la profonda oscurità
del mio essere.
Divento trasparente,
un'ombra luminosa,
un uccello fatto di sogni
che canta dall'albero della vita.

 

Peccato Aborigeno

Ognuno di noi ha inizio nell'innocenza.
Tutti diventiamo colpevoli.
In questa vita ti ritrovi colpevole
di essere quello che sei.
Essere te stesso, questo è il Peccato Aborigeno,
il peggiore di tutti i peccati.
E' un peccato per il quale non sarai mai perdonato
Noi indiani siamo tutti colpevoli,
colpevoli di essere noi stessi.
Quella colpa ci viene insegnata dal giorno in cui nasciamo.
La impariamo bene.
A ognuno dei miei fratelli e delle mie sorelle dico,
siate orgogliosi di quella colpa.
Siete colpevoli solo di essere innocenti,
di essere voi stessi,
di essere indiani,
di essere umani.
È la vostra colpa a rendervi sacri. 

 

IL MESSAGGIO

Il silenzio, dicono, è la voce della complicità.
Ma il silenzio è impossibile,
il silenzio urla.
Il silenzio è un messaggio,
così come anche il non agire è un fare.
Lascia che quello che sei suoni e risuoni
in ogni parola e in ogni fatto.
Sì,
trasformati in quello che sei.
Non puoi scappare da quello che sei
o dalla tua responsabilità.
Tu sei quello che fai.
Tu sei la tua propria e giusta punizione.
Tu ti trasformi nel tuo stesso messaggio.
Tu sei il messaggio.